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Giovedì, 02 Aprile 2020 22:48

COMUNICAZIONE N. 7 - Ai docenti

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Nei giorni passati, la domanda che rivolgevo a me stessa era:”Come si può essere presenti senza esserlo?”, ponendomi di fronte ad una ambivalenza preoccupante: drammaticità e insuccesso, considerate le tante oggettive difficoltà, riconosciute anche nelle cd. “sfere alte di comando”.

Invece, ho potuto notare che la drammaticità ha ceduto il passo all’opportunità di poter contare su incredibili risorse professionali!

Coinvolti in un evento epocale, mai verificatosi prima di adesso, senza pensare di vivere questo tempo come una vacanza dai vostri doveri e impegni, avete “rimboccato le maniche” e ricercato la motivazione giusta per mettervi alla prova, con professionalità e responsabilità, garantendo la continuità della didattica.

Il vostro lavoro va, dunque, rispettato e apprezzato, come quello di tutti gli altri, perché non è meno faticoso, anzi è gravato di tante responsabilità.

Grazie alla vostra deontologia professionale, la scuola ha continuano ad essere presente, lo stato di diritto non è stato sospeso e gli studenti non sono stati abbandonati, nonostante la didattica a distanza non rientri nelle vostre prestazioni.

Non la impone la legge e neppure il contratto.

Nella nostra scuola si continua a dedicare tempo agli alunni per trasmettere loro i saperi che contano e si considerano le difficoltà delle famiglie che, improvvisamente, si sono trovate ad affrontare problemi organizzativi, barcamenandosi anche tra la nuova modalità didattica, che grava non poco in quelle famiglie sprovviste di computer e connessione internet, con la consapevolezza che essa non può replicare contenuti e modalità tipiche di una situazione di normalità.

Spetta a voi docenti ricalibrare le progettazioni per dare ad esse maggiore rilievo pedagogico, in una situazione così particolare, mettendo in secondo piano adempimenti burocratici, già sterili prima, figuriamoci adesso, per non puntare al ribasso, con la scelta di strategie e attività didattiche che suscitino motivazione negli alunni, curando, in particolare, il dialogo educativo.

Le interazioni tra docenti e alunni, docenti e famiglie, infatti, in questa fase, così delicata, sono essenziali perché costituiscono il collante che mantiene e rafforza la trama di rapporti, soprattutto la condivisione della sfida imposta dalla nuova modalità di erogazione della didattica.

La stessa pianificazione oraria degli interventi educativi rappresenta, semplicemente, un “canovaccio formativo”, sia per evitare sovrapposizioni disciplinari, sia per consentire agli alunni di conoscere e gestire i loro impegni. Rappresenta, inoltre, la prova tangibile di quanto la scuola sta facendo per garantire l’inderogabile diritto all’apprendimento degli alunni, nella situazione di emergenza angosciosa e gravosa che stiamo vivendo tutti.

Relativamente alla sospensione delle riunioni collegiali, si fa presente che, in ogni caso, le forme di raccordo che si possono assumere, ai vari livelli (Collegio, Consigli, Dipartimenti), sono da considerarsi solo buone pratiche di relazione, ma non possono, assolutamente, riprodurre la fattispecie delle riunioni formali, con valore decisionale vincolante.

Coordinare a distanza significa, soprattutto, indicare e sostenere procedure organizzative. Ognuno è libero di raggiungere tali obiettivi, scegliendo la modalità di comunicazione ritenuta più congeniale. Tra queste rientra la comunicazione scritta, con la trasmissione di informazioni corrette.

Il Dirigente Scolastico

Prof. ssa Sofia Montano